Moto Badant Tour (il perché di un nome e qualche retroscena)


Come ogni denominazione che si rispetti anche l’appellativo che abbiamo voluto porre alla nostra Associazione ha origine da esperienze di vita vissuta prima ancora che da uno sforzo di fantasia dal vago sapore goliardico.

Siamo un gruppo di persone abbastanza normali, di età e generazioni diverse, accomunati dalla profonda passione per l’utilizzo della motocicletta specialmente se praticato in compagnia con amici che ne condividono la medesima entusiasmante essenza.

Ci siamo conosciuti attraverso la comune frequentazione della Concessionaria di riferimento (di cui abbreviamo il nome in “Stil" per evitare richiami a forme di pubblicità occulta) dove ciascuno di noi ha realizzato il suo sogno con l’acquisto della propria moto, dove la stessa viene amorevolmente curata per la necessaria manutenzione e dove col tempo, viene poi sostituita per gli inevitabili upgrade dell’evoluzione motociclistica personale.

Dopo l’infame e tristissimo periodo deIl’era Covid, in cui la percorrenza annuale delle nostre moto è stata pari alla cifra di un prefisso telefonico, si imponeva imperiosamente il desiderio di riprendere i consueti giri di fine settimana in compagnia neII’arduo tentativo di recuperare le troppe occasioni mancate causa “arresti domiciliari forzati", pur mettendo in conto le difficoltà nel poter sfruttare proprio tutti i week end causa gli impegni familiari, la feroce opposizione delle consorti e le sfavorevoli condizioni meteo.

Per rimediare a queste opprimenti limitazioni si è così pensato di organizzare in aggiunta anche trasferte infra settimanali riservate purtroppo quasi in esclusiva alle persone “non impegnate in mansioni retributive”, ovvero alI’escIusivo e spavaldo gruppo dei pensionati.

In poco tempo i così detti "giri del Giovedì" hanno assunto carattere continuativo riscuotendo notevole successo “di critica e di pubblico” nonostante qualche forzatura alle quiete abitudini che contraddistinguono le persone “diversamente giovani": il pensionato DOC non ama partenze programmate alle H 6,30 né rientri al calar delle tenebre, lungo il tragitto devono essergli garantite sane ed abbondanti colazioni, pranzi in prestigiose trattorie, adeguate soste a risoluzione dei ben noti problemi di incontinenza e non per ultimo non sempre sopporta fisicamente le trasferte prossime ai 500 KM.


Ma al di sopra di tutte queste ragguardevoli esigenze ha sempre trionfato lo spirito di gruppo, la capacità di sacrificio per il raggiungimento della meta e la smisurata gratificazione delle piacevoli giornate trascorse in ottima compagnia.


Ora, i pensionati di stretta osservanza motociclistica sono comunque persone conformi agli standard di tutti i loro simili nel mondo, ovvero contraddistinti da significativa disponibilità di tempo, rilevante desiderio di mantenersi attivi, ostinato proposito nel perseguire le proprie passioni ma anche da certe modalità di espressione e comportamento inevitabilmente legate all’età anagrafica.

Spiego: nelle nostre soste durante i tragitti, nelle conviviali disquisizioni ai tavoli da pranzo i discorsi erano tutti riconducibili ad una specie di "mantra" costituito sempre dalle medesime tematiche; “ci sei al prossimo giro di Giovedì prossimo? — no guarda la prossima ho 2 prelievi, 1 Tac e pure la Colonscopia ...” oppure “devo ancora sistemare il dolorino alla cervicale dell’ultimo giro dove abbiamo preso l’acqua”

e anche “Io sai che sotto i 18º non mi muovo dal divano” in più “fermiamoci più avanti a comprare le

bottiglie di vino tipico che devo portarle agli amici che stanno in Ospedale ed alla Casa di Riposo” non ultimo “ma lo sapete che tizio ha venduto il CBR per comprare una Yamaha a 3 ruote ??” e poi “avete visto quanti bei cantieri ci sono lungo la strada?”.

Al che sorgeva spontanea questa saggia deduzione : certo che nei nostri giri dovremmo portaci appresso una Badante come zavorrina! Una valida, robusta ed attiva collaboratrice che ti pulisce la visiera del casco ed il cupolino ad ogni sosta, che ti fa scendere la moto dal cavalletto centrale evitandoti il rischio di "sdraiarla", che ti infila pazientemente l’antiacqua in 5 minuti al posto della mezz’ora abbondante normalmente impiegata rischiando di rimanere bloccato con la schiena (e quando hai finalmente finito ha smesso di piovere ...), che ti imponga il maglioncino di lana prima di affrontare il Tonale alle 6,30 di mattina e ti ricordi di toglierlo a Bolzano nel pomeriggio di ferragosto, che ti prepari sigarette, accendino e telepass prima di partire, che abbia con sé le banconote di piccolo taglio per fare benzina al self-service (50 € di verde NON ci stanno nel serbatoio!) ecc. ecc. ecc.


Insomma una figura silenziosa ma sempre attenta e presente che sopperisca con infinita rassegnazione alle nostre facoltà mentali leggermente ottenebrate dall’età quanto silenziosamente disprezzate dai partecipanti più giovani.


Penso che l’ispirazione da cui abbiamo coniato il termine "Moto Badant Tour” , condiviso all’unanimità dai soci fondatori, sia ora chiaro ed evidente nel suo scherzoso appellativo quanto nel fondo di verità che comunque, nostro malgrado, dignitosamente siamo tenuti a riconoscere.


Nell’immagine che compone il nostro Logo compare anche una dicitura che ricorda l’origine, il vero motivo ed il fondamento principale della nostra decisione di costituirci in forma associativa ufficiale, ovvero "memorial Andrea Dioli” : Andrea non è più tra di noi, di lui ci rimane il vivo e struggente ricordo delle trasferte in moto vissute assieme, la sua irresistibile e arguta ironia che ha rallegrato ogni nostro momento di spensierata e divertente convivialità, la sua innata capacità di creare spirito di gruppo in ogni occasione; quando ha iniziato a diffondersi tra di noi il termine "Badant Tour” Andrea è stato da subito l’entusiasta cronista dei giri feriali e festivi cui spesso ha partecipato diffondendo poi nel gruppo i suoi micidiali report WhatsApp o facendo stampare le sue mitiche T.shirt a tema Badant Tour; tutto questo ha contraddistinto in modo indelebile il ricordo del suo carattere di persona buona, onesta ed affidabile, l’amico che tutti vorrebbero al Ioro fianco.


Con questa iniziativa che abbiamo voluto concretizzare in tuo ricordo Andrea, desideriamo tutti ringraziarti dal profondo dei nostri cuori grati per l’amicizia, la compagnia, l’umanità e l’allegrezza che hai voluto e saputo condividere con noi.